Come funziona e quando è indicato
L’intervento chirurgico disostruttivo prostatico è indicato per gli uomini che nonostante l’assunzione di una terapia medica manifestano una progressione dei sintomi ostruttivi e in quelli che hanno sintomi complicati quali la ritenzione urinaria ricorrente, l’incontinenza urinaria da sovradistensione vescicale, le infezioni ricorrenti del tratto urinario, i calcoli alla vescica, l’ematuria macroscopica ricorrente dovuta all’IPB.
Negli ultimi anni si sono evolute molte tecniche chirurgiche endoscopiche per il trattamento dell’IPB . In particolare: la resezione dell’adenoma (TURP), la vaporizzazione dell’adenoma (Green Laser), l’enucleazione endoscopica (EEP).
Tutte queste tecniche chirurgiche prevedono, di base, l’asportazione dell’adenoma prostatico per liberare l’uretra prostatica e permettere in maniera più agevole il passaggio dell’urina dalla vescica all’uretra. Necessitano di una ospedalizzazione variabile (2 gg 5gg), un’ anestesia generale o spinale, e sono caratterizzate da un decorso più o meno “agevole” da paziente a paziente, in base anche alla grandezza dell’adenoma asportato.
Fermo restanto che tutte le procedure non sono considerate procedure a alto rischio, tuttavia, a volte, sia per età, sia per patologie del paziente o anche semplicemente per statistica, il decorso può essere più o meno fastidioso con anche complicanze non banali (ematuria persistente che richiede nuova cateterizzazione, sclerosi della loggia prostatica o stenosi uretrali che richiedono un reintervento, lesioni vescicali). Inoltre, nel 90% dei casi si assiste alla comparsa di eiaculazione retrograda, ovvero, al momento dell’orgasmo, il paziente non vedrà uscire il liquido seminale, perchè, avendo asportato l’adenoma prostatico, il liquido seminale anzichè transitare dall’uretra all’esterno, finirà all’interno del lume vescicale. Tale problematica pur non comportando niente dal punto di vista medico se non una problematica fecondativa, tuttavia, a volte, l’impegno psicologico di tale complicanza rimane fastidioso per il paziente.
Altra informazione utile per il paziente è che: un trattamento disostruttivo, qualunque esso sia, non è mai durevole in eterno, ma in media dura dai 7 ai 15 anni, questo significa che il paziente nel tempo tornerà ad avere sintomi urinari ostruttivi e dovrà reintrodurre una terapia medica o eseguire una nuova procedura chirurgica disostruttiva.

TRATTAMENTO REZUM: COSA È
Acquistato e distribuito dalla Boston Scientific, dal 2018 in America e in Germania si è iniziato a eseguire questa nuova procedura del tutto rivoluzionaria, in particolare la vera novità è che l’adenoma prostatico non viene asportato, ma viene semplicemente infiltrato con del vapore acqueo a 100°, questo comporta i giorni successivi alla manovra la progressiva riduzione dell’adenoma sino al 45% del suo volume originario, andando quindi a liberare l’uretra prostatica in maniera meno invasiva rispetto a una chirurgia tradizionale. Ad oggi è considerato dalle linee guida internazionale AUA, EAU un trattamento alternativo alla chirurgia tradizionale.
TRATTAMENTO REZUM: VANTAGGI
Procedura ambulatoriale: non necessita di ospedalizzazione, si esegue in anestesia locale e blanda sedazione, il paziente dopo circa 1 ora dalla procedura può tornare al domicilio. Questo la rende adatta anche a quei pazienti che per età e patologie a volte sono costretti a mantenere un catetere a permanenza, perché una procedura chirurgica tradizionale sarebbe troppo rischiosa.
Basso rischio di complicanze: l’ematuria seppur prevista si risolve spontaneamente nel giro di 48h senza bisogno di lavaggi continui, il rischio di sclerosi della loggia prostatica e di stenosi uretrale è assente, l’eiaculazione retrograda è presente solo nel 10% dei casi.
Alternativa a chi non tollera l’eiaculazione retrograda: è l’unica procedura che preserva l’eiaculazione, quindi in quei pazienti che non tollerano l’assunzione di alfa litici per tale effetto collaterale, può essere proposto tale trattamento.
Procedura eseguibile in pazienti con anamnesi positiva per etp vescicale: al paziente affetto da eteroplasia vescicale anche se ostruito, non viene consigliata una procedura chirurgica per il rischio di disseminazione, in caso di recidiva del tumore, nella loggia prostatica operata. Questo trattamento considerando che non va a asportare l’adenoma prostatico può essere eseguito anche in questi pazienti.
TRATTAMENTO REZUM: DECORSO E INDICAZIONI
Cateterizzazione: la procedura necessita tuttavia come per le altre di mantenere un catetere vescicale, in genere un semplice Foley (modello più morbido rispetto ai tradizionali), per almeno 5 gg. Questo perchè i primi giorni la procedura genera un forte edema dei tessuti e il paziente non riuscirebbe a urinare spontamente. Tuttavia data l’assenza di ematuria il paziente quasi sempre il giorno successivo alla procedura nonostante il catetere vesciale, può tranquillamente fare la propria attività.
Durata nel tempo: ancora è una procedura nuova, di conseguenza possiamo solo dire che a 5 anni è stato rioperato il 5% dei pazienti, dati tuttavia in linea con le altre procedure chirugiche. Chiaramente non possiamo dire quanto durerà nel tempo come per la chirurgia tradizionale.
Indicazioni: prostate al di sopra dei 30 cc di volume. Non può essere eseguito in pazienti portatori di protesi peniene.

TRATTAMENTO REZUM: I RISULTATI
I risultati funzionali in termini di flusso urinario e sintomatologia ostruttiva sono ottimi, il paziente dopo circa 1 mese dalla procedura inizia a urinare senza particolare difficoltà, e l’adenoma continua a ridursi fino a 6 mesi dalla procedura.
Presso il mio centro, Pelvic Point Perugia, ho già personalmente eseguito più di 30 procedure con ottimi risultati.