Diagnosi Urologica – Tumore prostatico
È una risonanza magnetica con mdc il cui scopo è valutare il rischio della presenza o meno di aree sospette per tumore prostatico. L’indagine ha una durata tra i 25 ed i 30 minuti.
Viene chiamata Multiparametrica in quanto vengono valutati i seguenti parametri:
- lo studio morfologico fornisce immagini di anatomia ghiandolare ad elevata risoluzione spaziale della ghiandola stessa;
- lo studio della diffusione molecolare dell’acqua viene utilizzato per valutare il grado di proliferazione e di danno cellulare della lesione;
- lo studio della perfusione-dinamica ottenuto con la somministrazione di mezzo di contrasto paramagnetico endovena è fondamentale per caratterizzare le eventuali lesioni in base alla vascolarizzazione.
L’insieme di questi parametri indicherà se all’interno della ghiandola prostatica sono presenti delle aree sospette per tumore prostatico. Verrà dato quindi un punteggio denominato PIRADS:
- PI RADS 1 – Rischio molto basso: è altamente improbabile la presenza di un tumore clinicamente significativo
- PI RADS 2 – Rischio basso: è improbabile la presenza di un tumore clinicamente significativo
- PI RADS 3 – Rischio intermedio: la presenza di un tumore clinicamente significativo è incerta (50%)
- PI RADS 4 – Rischio alto: è probabile la presenza di un tumore clinicamente significativo
- PI RADS 5 – Rischio molto alto: è altamente probabile la presenza di un tumore clinicamente significativo
Elaborando i dati ottenuti con le suddette tecniche di studio è possibile fornire le seguenti informazioni riguardanti il carcinoma della prostata:
- Localizzazione e guida per l’esecuzione di biopsie.
- Stadiazione loco-regionale.
- Valutazione di recidiva loco-regionale dopo chirurgia e/o trattamento radioterapico.
- Sorveglianza attiva (paziente con già una diagnosi di tumore prostatico a basso rischio e con una percentuale bassa di tessuto tumorale, che anzichè trattare quel tumore ha deciso di controllare nel tempo un eventuale aggravarsi della patologia).
N.B. Rimane comunque un esame statistico di fatto un PIRADS basso ma con un persistente sospetto clinico (PSA alterato, nodularità della prostata alla palpazione) non esclude l’esecuzione di agobiopsia prostatica, così come viceversa un PIRADS 5 non metterà mai in moto alcun trattamento terapeutico finchè non viene eseguita una agobiopsia prostatica che conferma istologicamente la presenza di tumore.
Quando è utile e vi è indicazione a eseguire la RMN prostatica multiparametrica:
- paziente già sottoposto ad agobiopsia prostatica risultata negativa, dove persiste il dubbio clinico di presenza di tumore prostatico (PSA elevato);
- paziente con biopsia positiva per carcinoma con rischio intermedio o alto (per stadiare localmente il tumore prostatico);
- paziente con biopsia positiva con cr a basso rischio in sorveglianza attiva (adenocr con GS 3+3 e minima quantità di materiale positivo per cr), si può utilizzare l’esame per monitorizzare la lesione o l’insorgenza di nuove aree sospette;
- paziente con indicazione a eseguire una prima biopsia prostatica – Ancora non esiste una linea guida specifica se eseguire o meno a tutti i pazienti una RMN prostatica multiparametrica prima dell’esecuzione di una prima biopsia, di sicuro non ha senso eseguire la RMN in pazienti non valutati prima da uno specialista urologo.
Non vi è indicazione di eseguire la RMN prostatica multiparametrica come screening per il tumore prostatico.
Se eseguita prima di un’agobiopsia prostatica, al momento dell’agobiopsia prostatica conviene eseguire prelievi bioptici non solo sulla zona descritta ma anche qualche prelievo random sul lobo prostatico negativo.
Se possibile eseguire una biopsia FUSION.