Disfunzione Erettile / Impotenza

Cenni di Patologia Urologica

La disfunzione erettile (DE), detta anche impotenza, viene definita “l’incapacità del soggetto di sesso maschile a raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente a condurre un rapporto soddisfacente”.

Viene classificata in primaria o secondaria a seconda se si manifesti dall’inizio della vita sessuale del soggetto o se viceversa è comparsa dopo un periodo di vita sessuale soddisfacente. Ulteriore distinzione è:

  1. impotenza generandi: impossibilità di generare prole, ovvero causata da azoospermia, oligospermia (ridotta numerosità di spermatozoi prodotti), astenospermia o astenozoospermia (ridotta motilità degli spermatozoi) o da un’anomalia degli spermatozoi  quindi incapaci di fecondare (v. varicocele);
  2. impotenza coeundi: impossibilità fisica di eiaculare, ma con una normale capacità erettiva. Spesso è causata da un’incapacità di formare lo sperma “aspermia”, oppure a causa di un’interruzione dei dotti deferenti, impedendo così l’emissione all’esterno del seme. Può infine derivare dalla difficoltà nel raggiungere l’orgasmo che può essere causata da danni neurologici o più spesso da difficoltà psicologica con il nome di Disturbo dell’Orgasmo Maschile. Altra causa può essere l’assenza di sufficienti stimoli, insoddisfazione sessuale o utilizzo di farmaci; 
  3. impotenza erigendi: caratterizzata dall’impossibilità fisica dell’organo di compiere l’erezione; In taluni casi potrebbe essere causata o accentuata, specie nei soggetti giovani, dalla presenza di una problematica psicologica (come nel caso dell’ansia da prestazione). Possono intervenire altri fattori: per esempio insorgenza di diabete  o uso di farmaci anti-ipertensivi.

La potenza sessuale è purtroppo una parabola discendente, più si va avanti con l’età e più questa parabola tende a declinare. In linea generale dopo i 45/50 anni, il maschio medio non è  più soddisfatto della propria erezione.

Questa parabola chiaramente si può spostare indietro o in avanti con gli anni a causa di fattori di rischio.

CAUSE

Le cause possono essere di natura fisica e psichica, spesso il confine tra l’eziologia fisica e psicologica è molto “sottile” e le problematiche possono mescolarsi andando una ad alimentare l’altra. Il primo fattore è sicuramente l’età, la potenza sessuale infatti, anno dopo anno, tende a diminuire e a questo vanno aggiunti fattori quali :

  • ormoni: Il testosterone, ormone maschile che dà il via al desiderio sessuale tende con il passare degli anni a diminuire fisiologicamente, a volte possono coesistere patologie endocrinoogiche che portano a una diminuzione eccessiva. Altra condizione ormonale è l’iperprolattinemia.
  • vascolare: danni vascolari da fumo, ipertensione arteriosa.
  • infettivi: infezioni delle basse vie urinarie e prostatiti possono provocare un calo della potenza sessuale. Anche nell’Iperplasia prostatica Benigna, in particolare se non trattata, lo stato di congestione prostatico generato dall’ iperplasia ghiandolare va alimentare l’infiammazione cronica e spesso provoca un calo della potenza sessuale.
  • neurologico: neuropatia periferica anche diabetica, Parkinson, traumi spinali.
  • farmacologiche: utilizzo di antidepressivi e antipsicotici, antiandrogeni, beta bloccanti.
  • chirurgiche: prostatectomia radicale e cistectomia radicale, chirugia del retto, radioterapia per K prostata
  • induratio penis plastica/ malattia di la peyronie

DIAGNOSI

Il primo approccio con il paziente è sicuramente anamnestico, mettere quindi in correlazione l’età con i fattori elencati qui sopra è fondamentale per capire se il DE è più legato a una componente fisica o psichica. Interrogare il paziente se il disturbo è da sempre presente o acquisito, conoscere se il disturbo è sempre presente o solamente in alcune situazioni, valutare la presenza o meno di disturbi irritativi delle basse vie urinarie. Conoscere le patologie del paziente e l’eventuale assunzione di farmaci, spesso solo con l’anamnesi, si riesce a riconoscere se l’origine della patologia è di natura fisica o psichica e quindi indirizzare da subito il paziente presso il trattamento più adeguato.

È tuttavia utile di routine eseguire esame urine, urinocoltura e spermiocoltura. Eseguire un profilo ormonale con il dosaggio del FSH, LH, Prolattina, Testosterone, Ormoni Tiroidei. In caso di sintomi irritativi/ostruttivi delle basse vie urinarie inquadrare il paziente se è affetto da IPB con conseguente ostruzione delle basse vie urinarie.

Ulteriore esame di secondo livello per escludere la presenza o meno di deficit vascolari è l’ecocolordoppler penieno in farmaco erezione, esame ecografico che si esegue dopo somministrazione di prostaglandine per via intracavernosa, dove si valutano i flussi sistolici e diastolici delle arterie cavernose.

TERAPIA

Diagnosticare la causa del DE, fa da subito indirizzare il trattamento terapeutico, che per le cause psicogene è di tipo psicoterapeutico. Riconoscere inoltre eventuali fattori di rischio e cercare di rimodularli per eliminarli o migliorarli se possibile, è sicuramente utile per migliorare la potenza sessuale. 

Utilizzo di farmaci proerettivi per via orale quali inibitori delle fosfodiesterasi di Tipo 5 e Testosterone in caso di ipotestosteronemia è il trattamento di prima scelta. 

Consumo di prostaglandine come iniezioni intracavernose per i pazienti che non rispondo a terapia orale.

Uso di onde d’urto d’urto focali ESWT dove è ormai dimostrato che favoriscono la neoangiogenesi nei corpi cavernosi.

Nei casi più severi si può ricorrere anche alla chirurgia con impianti di protesi peniene con ottimi risultati in termini di recupero della funzione e di soddisfazione per il paziente.